Riduzioni in scala

Rappresentazione grafica ridotta in scala

Si chiede di ipotizzare un modo per riprodurre, sul quadernone, le ombre rilevate, con la seguente consegna:

Come faresti a rimpicciolire Matteo e Davide per fare in modo che stiano in una pagina del tuo quadernone?

Si procedere con la lettura delle varie ipotesi e la valutazione in discussione su quali risultano più fattibili, se ne sceglie una comune.

Ognuno disegna i due bambini con la modalità di riduzione concordata.

Alla scoperta dell'angolo d'ombra

E’ importante che i bambini scoprano che le ombre cambiano direzione durante la giornata attraverso l’osservazione e la constatazione.

Il primo terreno di osservazione sarà relativo a se stessi e la propria ombra. Ciò consente di sperimentare che la direzione dell’ombra non può essere "comandata": se il bambino ruota su se stesso, l’ombra non muta direzione.

In seguito (o in parallelo) si può osservare che tutte le ombre cambiano direzione con il passare del tempo e che questo è da mettere in relazione con il movimento (apparente) del sole e con la natura dell’ombra (ombra come assenza di luce dovuta alla presenza di un ostacolo non trasparente e, di conseguenza, ombra sempre opposta al sole rispetto all’ostacolo). In modo particolare le ombre di oggetti fissi (alberi, edifici, pali,…) o l’ombra di un bambino rilevata ad ore diverse ma nel medesimo luogo danno origine all’idea di "ombra che ruota" nel corso della giornata.

Vengono proposte quindi osservazioni, in giardino, di oggetti e relative ombre, che i bambini devono disegnare dal vero.